Da questo ragionamento sono partite delle sperimentazioni per ottimizzare questo processo, I metodi principali per omogeneizzare a oggi sono due:
1) Ultrasonico o
2) Meccanico, nelle sue varie forme, a taglio: meccanico e/o pressione.
Con l'omogeneizzatore
ultrasonico il mix si riscalda e riscaldando il mix, si tende a perdere le note
volatili, si introduce ossigeno che potrebbe ossidare il tutto, invece con l'omogeneizzatore
meccanico si evita.
I risultati dopo le prime
prove sono stati strabilianti, la comparazione tra ricette infuse con il tempo
e con l'omogeneizzatore sono state già fatte con i liquidi più difficili,
custard, caramelli, toffee, tabacchi, fruttati.
Io e un professionista
(Fabiano), abbiamo realizzato il prototipo "made in
Italy" costruito in acciaio alimentare, boccole alimentari, motore a 24000
giri.. E anche la valigetta con controller in PWM e telecomando.
Oggi chiaramente cambieremo
questo termine e lo definiremo in maniera esatta, abbiate la pazienza di
continuare a leggere.
Sono anni che tutti ci siamo arresi al fatto che l’unico vero metodo, perciò che i nostri amati liquidi siano al meglio della loro forma è, scuoterli ogni giorno, evitare la luce e dargli tempo, giorni, settimane, mesi e in alcuni casi (limite) anche anni!!!!
Quindi la fantasia a livello mondiale si è scatenata senza successo o con dei successi parziali, per poi ritornare allo shake giornaliero, lo metto allo scuro e lo dimentico...
COS'E' LA "MATURAZIONE"?
Ma cos’è la “maturazione”?
Provando a darne una definizione, è quel processo dove le molecole di diverse
dimensioni si combinano tra loro formando un aroma unico omogeneo. Questo è
quello che succede con l’azione meccanica, (shake giornaliero), e il tempo, che
amalgama e stabilizza il liquido finale.
Cosa si deve EVITARE in questo processo per non rovinare il mix e mantenere il più possibile l’aromaticità?
Principalmente quattro
cose:
1) L’introduzione di ossigeno perché aumenta l’ossidazione, e un processo non augurabile, una delle ragioni per cui la nicotina va SEMPRE introdotta dopo l’invecchiamento e non vanno mai usati frullini e ammennicoli simili, niente agitatori magnetici che creano vortici e introducono ossigeno.
2) Il calore ad alte temperature, vuoi o no, fa evaporare
le molecole volatili. Cosa sono le molecole volatili? Sono quelle che danno
l’odore alla frutta, quelle che senti con il naso, un vecchio detto dei mixer
è: Se lo senti nella stanza, non è nel mix. Anche qua, niente frullini, e peggio
ancora agitatori con piastre scaldanti bagni ultrasonici con bottiglia aperta,
anche lasciando la bottiglia aperta (Inawera docet), si perdono tante volatili.
Nota al volo: ma le volatili nel nostro liquido le sentiamo veramente?? Ok, tappatevi il naso e svapate, adesso svapate con il naso aperto.. e vedrete la differenza, (con il raffreddore è uguale) Ci siamo? Ok!
3) La luce, la luce può ossidare gli aromi e sicuramente la nicotina.
4) Il tempo! Ma
come, prima dici che è l’unico metodo e adesso lo metti nelle cose da evitare?
Sì, nonostante sia il metodo migliore, se gestito male è controproducente, un
esempio classico è la vaniglia, da subito fa schifo, a tre settimane raggiunge
l’apice che può durare per ancora due tre settimane, ma poi comincia a decadere
e perdersi, per questa ragione tanti mixer esperti, introducono gli aromi,
gestendoli in tempi diversi, p.e. la frutta l’ultima settimana. L’eccesso, a
parte alcuni casi famosi, è dannoso, il mix non saprà più di niente avrà perso
tutta la sua forza, avrà perso le molecole volatili e tendenzialmente sarà
ossidato... e qualche altro aroma avrà preso il sopravvento.
Siete ancora qui? Che impavidi, ma fino ad adesso scherzavo, e questo lo sapevate, quindi proseguiamo.
Quindi questo è l’antefatto, cosa succede veramente nel nostro liquido?
COSA SUCCEDE QUANDO ABBIAMO MISCELATO IL NOSTRO LIQUIDO?
In un liquido le forze
intermolecolari non sono tanto elevate da trattenerle come in un solido, in un
liquido sono in continuo movimento reciproco, e a differenza di quello che
avviene in un gas, scorrono le une sulle altre, attraendosi e scontrandosi con
velocità diverse a seconda delle dimensioni, del tipo di liquido e della
temperatura.
A mix avvenuto, Iniziano le danze, cioè: il processo di diffusione, e cos’è stà roba?
Facciamo un esempio banale e perdonatemi la semplicità, ma pratico, prendiamo del colorante blu e versiamolo in un bicchiere d’acqua, vedremo che un poco alla volta il colorante si diffonderà fino a che avrà colorato tutta l’acqua, la velocità con cui colorerà tutto il liquido, dipenderà dalla viscosità del liquido, maggiore la densità, più lenta sarà la diffusione del colore, sarà lenta perché la forza intermolecolare è maggiore, si velocizzerà con l’aumentare dalla temperatura, perché diminuisce la forza intermolecolare, diminuendo la viscosità, aumenta la velocità tra molecole, cosa che succede anche sbattendo velocemente il liquido, se lo fate vedrete che il nostro bicchiere diventa blu velocemente.
LA VISCOSITA'
Ragioniamo nel nostro
ambiente, PG e VG hanno una viscosità molto alta, quindi la velocità di
amalgama è bassa, come da esperimento sopra.
Per complicare le cose noi
aggiungiamo aromi che hanno molecole di dimensioni diverse, e più aromi
mettiamo più aggiungiamo composti, più il liquido si affolla e il nostro mix
non ha più solo colorante blu, ma anche giallo, verde, rosso, ecc. ecc. quindi
da questo momento cominciano ad interagire, in questo liquido creato, le
particelle si muovono, si scontrano, si uniscono e cercheranno a tutti i costi
di amalgamarsi, le molecole superficiali sono attratte verso l’interno in un
moto continuo, tutto questo per formare il nostro nuovo mix, anche qua,
qualcuno vince, qualcuno perde.. (aromaticamente è la lotta dei titani) fino a
creare un nuovo liquido, dato dalla combinazione dei diversi aromi, che avrà un
colore tutto suo dato dalla somma dei colori di cui sopra.
Perciò che questo succeda, vista la viscosità del liquido, c'è bisogno di tempo, per figurarsi vediamo l’esempio della diffusione del colorante di cui sopra.
Sfruttando Wikipedia: In
ambito tecnologico, l'omogeneizzazione consiste in un'operazione unitaria
mediante la quale una miscela eterogenea (come le nostre... ricordiamocelo)
viene resa omogenea.
Dal ragionamento sopra
abbiamo visto che le molecole si amalgamano, allora questo passaggio può essere
accelerato, e si può fare tramite due metodi principali, o azione meccanica o
tramite sonicazione.
Perché preferire l’omogeneizzatore a taglio contro quello ultrasonico?
Il problema
principale dell’ultrasonico è la sonda, trovare il giusto rapporto tra
superficie della sonda, potenza (1 Kw per poter fare qualcosa è normale) il
trasduttore adatto, e, fatto non trascurabile, introduce calore, per capire le
difficoltà qui vedete un video di prove effettuate con provetta da 2ml e alla
fine le emulsioni non erano neanche stabili, vedi sotto!
Quindi l’attenzione si è concentrata su un omogeneizzatore a taglio, qua sotto vedete come funziona la classica testina di un omogeneizzatore commerciale.
Il liquido viene aspirato
con la forza centrifuga del rotore, le molecole passano attraverso lo spazio
tra rotore e statore ad alta velocità amalgamandole.
Nell’esempio sopra, la pressione è relativa perché il liquido non viene “forzato” a pressione ma per vortice.
Il concetto su cui è basato la realizzazione e relativo ai nostri liquidi è sicuramente quello di Wikipedia:
Una macchina composta da
due elementi fondamentali: un dispositivo pompante positivo ed una valvola
omogeneizzatrice che crea un angusto passaggio attraverso il quale il prodotto
è costretto a scorrere per uscire.
Ed è lo studio su cui è basato il “nostro” omogeneizzatore ma oltre al taglio abbiamo introdotto altri due concetti, la pressione e la cavitazione.
Cosa otteniamo con questo?
Se noi costringiamo a passare attraverso uno spazio molto ridotto, abbiamo il
primo passaggio di amalgama, il rotore ad alta velocità taglia e spara il
liquido ad alta velocità attraverso degli ulteriori fori sminuzzando le
molecole (stiamo parlando di oltre 20000 giri) creando le bolle per la
cavitazione., unendo questi tre processi, amalgama taglio e cavitazione,
abbiamo aumentato di molto l'efficenza.
Questa è la teoria, e la pratica? Sicuramente il test più difficile per comprendere se con la nostra realizzazione (di Fabiano veramente, l'ha realizzato lui, io sono solo il mandante) abbiamo centrato l’obbiettivo, è omogeneizzare due liquidi normalmente non miscibili e poi controllare che il composto è stabile nel tempo e non si separa, olio e VG, ecco la prova:
FUNZIONA VERAMENTE?
Quindi la creazione funziona, con i liquidi come si comporta? La risposta è che
è vero, i liquidi sono maturati e paragonabili tranquillamente ad un mese di
invecchiamento e oltre, con la peculiarità di non aver perso le volatili, non
si è ossidato, è fresco ma maturato! Ma tante volte non si vuole che il nostro
liquido venga invecchiato, perché ha tonalità molto diverse, un caso tipico è
quello del Latakia, che perde le note incensate, o del Kentucky, che perde lo
stallatico, ma questo lo sapevate già!
Vi mostro visivamente le differenze tra
un omogeneizzatore standard e il nostro:
Questo è un liquido omogeneizzato con un miscelatore/omogeneizzatore normale:
Sotto sono tre liquidi estratti e omogeneizzati, ottenuti con l'H&V, dove si nota consistenza del mix, le bollicine in superfice e la formazione lattiginosa tipiche della cavitazione, dove nel caso sopra è avvenuta solo parzialmente, chiaramente le tolleranze e tipologia dell'attrezzatura non vanno bene per il nostro scopo e men che meno per estrarre i tabacchi, che è stata una cosa dove ci ha aiutato molto Giorgio a perfezionare in quanto espertissimo di estrazione in sonicazione.
Due accortezze, in tanti post o video su internet avrete visto che con il Game Changer la VG viene scaldata a 60° C, questo per due cose, una chiaramente per renderla più fluida, l’altra è perché fa da emulsionante, noi nelle nostre prove non l’abbiamo scaldata e funziona lo stesso, ma per chi vuole provare la differenza, è un fattore da tenere conto.L'ho accennato prima e lo ripeto adesso, la seconda accortezza è di NON mettere la nicotina, ma questo vale anche per qualsiasi mix, mai aggiungere la nicotina fino a maturazione avvenuta, si ossida e rovina il mix.Cosa cambia il nostro, rispetto al Game Changer?
Abbiamo ottimizzato le tolleranze e gli angoli di taglio, è stato costruito con acciaio e accessori per uso alimentare, ottimizzato i fori per la cavitazione perfetta e reso l'omogeneizzatore tutto in uno con relativa valigetta e controllo di velocità!Il
Il GC è solo l'accessorio che si attacca ad un Dremel 4000 o similare, è molto costoso, senza pensare ai costi di spedizione, ha dei giunti che si possono usurare, il tempo per averlo è biblico e ormai la richiesta è talmente alta che la lista per averlo è stata chiusa.
Lo so l’ho fatta lunga, ma spero di avervi incuriosito, che vi sia
piaciuto e sono orgoglioso insieme a Fabiano di aver portato anche in Italia,
questa rivoluzione del mondo dello svapo!
Perchè l'abbiamo chiamato H&V?
Semplice, Homogenize & Vape!
A presto per un'altra invenzione,
Frank, Fabiano & Giorgio